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giovedì 16 aprile 2020

TESTI DEGLI ALUNNI SULL'EMERGENZA CORONAVIRUS

Buongiorno bambini, 
sono fiera di voi, per come state affrontando questo periodo difficile e alquanto strano. Avete scritto dei bellissimi testi; state dimostrando tutti grande maturità e responsabilità, impiegando gran parte della giornata, nel continuare il vostro lavoro scolastico e mantenendo vivi i rapporti tra di voi e con le insegnanti.
Nei vostri testi ho letto con piacere che vi siete organizzati, sfruttando al meglio questo tempo, per imparare cose cose nuove, giochi e attività e che state facendo del vostro meglio per affrontare ogni giorno con serenità e ottimismo. Bravissimi! Questi sono gli ingredienti essenziali per vincere qualsiasi sfida e crisi. A proposito lo sapevate che la parola "crisi" in cinese si traduce con "opportunità"?  Questo significa che tutti abbiamo, in questo momento di crisi globale, l'opportunità per crescere, per maturare, per sviluppare il senso di responsabilità che sono preziosi in qualunque situazione ed esperienza di vita. Mi auguro, come voi, di tornare presto alla normalità, per poter studiare, imparare, giocare, scherzare e ridere insieme; non scoraggiatevi , siate sempre fiduciosi e mi raccomando...ognuno di noi è responsabile per sè e per gli altri, per cui cercate di resistere  alla tentazione di uscire, finchè l'emergenza sarà passata e ci daranno nuove indicazioni. Ricordate che solo cooperando si può sconfiggere questa pandemia. Insieme ce la faremo!
A proposito di cooperazione....Vi lascio un'antica favola africana molto carina .Buona lettura ci sentiamo presto!
Un abbraccio dalla maestra Monica




LA FAVOLA DEL COLIBRÍ 

Un giorno nella foresta scoppiò un grande incendio. Di fronte all'avanzare delle fiamme, tutti gli animali scapparono terrorizzati mentre il fuoco distruggeva ogni cosa senza pietà. Leoni, zebre, elefanti, rinoceronti, gazzelle e tanti altri animali cercarono rifugio nelle acque del grande fiume, ma ormai l'incendio stava per arrivare anche lì. Mentre tutti discutevano animatamente sul da farsi, un piccolissimo colibrì si tuffò nelle acque del fiume e, dopo aver preso nel becco una goccia d'acqua, incurante del gran caldo, la lasciò cadere sopra la foresta invasa dal fumo. Il fuoco non se ne accorse neppure e proseguì la sua corsa sospinto dal vento. Il colibrì, però, non si perse d'animo e continuò a tuffarsi per raccogliere ogni volta una piccola goccia d'acqua che lasciava cadere sulle fiamme. La cosa non passò inosservata e ad un certo punto il leone lo chiamò e gli chiese: "Cosa stai facendo?". L'uccellino gli rispose: "Cerco di spegnere l'incendio!". Il leone si mise a ridere: "Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme?" e assieme a tutti gli altri animali incominciò a prenderlo in giro. Ma l'uccellino, incurante delle risate e delle critiche, si gettò nuovamente nel fiume per raccogliere un'altra goccia d'acqua. A quella vista un elefantino, che fino a quel momento era rimasto al riparo tra le zampe della madre, immerse la sua proboscide nel fiume e, dopo aver aspirato quanta più acqua possibile, la spruzzò su un cespuglio che stava ormai per essere divorato dal fuoco. Anche un giovane pellicano, lasciati i suoi genitori al centro del fiume, si riempì il grande becco d'acqua e, preso il volo, la lasciò cadere come una cascata su di un albero minacciato dalle fiamme. Contagiati da quegli esempi, tutti i cuccioli d'animale si prodigarono insieme per spegnere l'incendio che ormai aveva raggiunto le rive del fiume. Dimenticando vecchi rancori e divisioni millenarie, il cucciolo del leone e dell'antilope, quello della scimmia e del leopardo, quello dell'aquila dal collo bianco e della lepre lottarono fianco a fianco per fermare la corsa del fuoco. A quella vista gli adulti smisero di deriderli e, pieni di vergogna, incominciarono a dar manforte ai loro figli. Con l'arrivo di forze fresche, bene organizzate dal re leone, quando le ombre della sera calarono sulla savana, l'incendio poteva dirsi ormai domato. Sporchi e stanchi, ma salvi, tutti gli animali si radunarono per festeggiare insieme la vittoria sul fuoco. Il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: "Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai insegnato che anche una goccia d'acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio. 






TESTO

"Racconto gli avvenimenti che hanno caratterizzato quest'ultimo periodo, l'arrivo della primavera fa da sfondo all'emergenza Coronavirus. Come stai passando le giornate? Ti manca la scuola? Parla dei tuoi progetti per il futuro, esprimendo speranze e paure, sogni e aspettative."

TESTI DEGLI ALUNNI


DIEGO 






GIORGIA









ASIA







RICCARDO





CALOGERO








FRANCESCO C.









CECILIA






CRISTIAN










GIULIA P.










LORENZO







NOEMI


QUARANTENA PER CORONAVIRUS
Anche quest’anno è arrivata la primavera, puntuale come sempre.
È la mia stagione preferita perché sbocciano tanti fiori, le giornate sono più lunghe e luminose e finalmente posso prendere il sole in giardino.
Purtroppo non è una primavera come le altre, per via del coronavirus, che ci impedisce di stare insieme, di andare a scuola e di uscire.
Io non ho paura di questa malattia, ma quando vedo le notizie in televisione mi viene un po’ d’ansia, soprattutto per i toni drammatici utilizzati dai giornalisti.
Ho trovato comunque un modo per trascorrere le mie giornate:al mattino dormo un po’ di più, faccio colazione con calma mentre guardo la tv, poi dedico un’oretta ai compiti e spesso aiuto mamma nei lavori di casa e in cucina.
Al pomeriggio mi riposo un po’ con un libro o con il tablet, con cui mi tengo in contatto tramite messaggi e videochiamate con i miei compagni di classe, specialmente con Sofia.
Più tardi mi dedico ancora un’oretta ai compiti che mi piace fare sul tavolo che abbiamo messo sul     balcone.
Verso sera, dato che in questi giorni fa caldo, con la pompa annaffio le piante del giardino mentre mamma cucina o stira.
Ogni giorno ringrazio mentalmente mio nonno Franco che mi ha lasciato questa bella casa con un grande giardino e due balconi; il giardino mi permette di stare fuori e di prendermi cura delle nostre piante tra cui ci sono : narcisi, ciclamini,giacinti,primule,ortensie,rose,begonie,lilium e tante altre.
Inoltre c’è un grosso tiglio: non vedo l’ora che fiorisca per sentirne il delizioso profumo….attaccata a un suo ramo c’è un’altalena di legno con cui gioco spesso.
Spero che questa pandemia abbia presto fine perché mi mancano le mie attività quotidiane,le mie amiche, le mie maestre,le passeggiate e  le gite  in bicicletta vicino al Po.
Io sono ottimista e penso che tra pochi mesi tornerà tutto alla normalità.






 RICCARDO M.







STEFANO














SILVIA








GIULIA S.









FRANCESCO V.







                                                        SAMUELE




SOFIA






ANTONIO



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